Guida pratica alla diagnostica dei nematodi gastrointestinali dei ruminanti, dei trematodi epatici e delle infezioni da vermi polmonari: interpretazione e utilizzabilità dei risultati
Parassiti e vettori volume 16, numero articolo: 58 (2023) Citare questo articolo
3874 accessi
3 citazioni
1 Altmetrico
Dettagli sulle metriche
La diagnostica dei parassiti dei ruminanti rimane uno dei capisaldi delle migliori pratiche di controllo dei parassiti. I veterinari sul campo hanno diverse tecniche a loro disposizione (conta delle uova fecali, coprocoltura, FAMACHA®, pepsinogeno plasmatico, ELISA-Ostertagia, ELISA-Fasciola, Baermann ed ELISA-Lungworm) per l'identificazione e/o la quantificazione di nematodi gastrointestinali, nematodi polmonari e trematodi epatici. infettando piccoli ruminanti e bovini. Ciascuno di questi strumenti diagnostici ha i propri punti di forza e di debolezza ed è più appropriato per una specifica operazione di produzione e/o età dell'animale (giovane e adulto). Questa revisione si concentra sull'usabilità e sull'interpretazione dei risultati di questi strumenti diagnostici. Vengono fornite le informazioni tecniche più avanzate su campionamento, conservazione, vantaggi e limiti di ciascuno strumento per diversi tipi di operazioni di produzione e categorie di animali.
Storicamente, molti programmi di sverminazione erano caratterizzati da trattamenti con coperta per tutta la mandria/gregge basati sul calendario. Inoltre, in passato, in particolare in alcune aree in cui le condizioni climatiche favoriscono lo sviluppo di stadi pre-parassitari nell’ambiente, agli animali venivano somministrati antielmintici su base bisettimanale o mensile [1]. Questo approccio ha portato allo sviluppo di resistenza alla maggior parte degli antielmintici attualmente disponibili sul mercato. Fino a poco tempo fa i problemi di resistenza venivano risolti trattando gli animali con nuovi prodotti basati su nuovi principi farmaceutici attivi che avevano modalità di azione innovative [2]. Tuttavia, sebbene nell’ultimo decennio siano state sviluppate nuove molecole antielmintiche, come il monepantel e il derquantel, non è stata sviluppata alcuna nuova classe di antielmintici endectocidi dall’inizio degli anni ’80, quando fu lanciato Ivomec® (ivermectina, il primo lattone macrociclico). A causa delle normative più stringenti in materia di sicurezza alimentare ed ecotossicità, lo sviluppo di nuovi prodotti è diventato ancora più complesso, con conseguenti costi molto più elevati e tempi più lunghi prima che il prodotto sia disponibile in commercio. Pertanto, è improbabile che nuovi prodotti innovativi arrivino sul mercato abbastanza velocemente da superare lo sviluppo di resistenze. Di conseguenza, i trattamenti chimici dovrebbero essere sempre più basati sulle necessità, preceduti da risultati diagnostici e adattati alle condizioni locali dell’azienda agricola [3].
Questa situazione critica richiede sforzi coordinati da parte dell’industria della salute animale, della comunità scientifica, dei veterinari, dei decisori politici, dei produttori e di altre parti interessate e richiede un completo cambiamento di paradigma nell’approccio al controllo dei parassiti. È imperativo abbandonare l’approccio esclusivamente chimico e spostarsi invece verso l’implementazione delle migliori pratiche per il controllo dei parassiti. Non esiste più una soluzione “unica per tutti”; la resistenza multipla ai farmaci ha costretto a ritornare alle basi della parassitologia per determinare i programmi di controllo dei parassiti più efficaci e sostenibili [2].
La diagnostica gioca un ruolo importante nel raggiungimento di questo obiettivo; tuttavia, il successo di un programma di controllo dei parassiti è legato anche a fattori aggiuntivi, come la storia parassitologica e le pratiche di allevamento dell'allevamento. Anche il monitoraggio dell’epidemiologia e delle condizioni meteorologiche è importante e, quando tali dati non sono disponibili a livello di azienda agricola, i dati regionali potrebbero essere un’opzione.
Lo scopo di questa guida è fornire consigli pratici a livello di azienda agricola sull'utilizzabilità e l'interpretazione dei risultati degli strumenti diagnostici sui parassiti interni dei ruminanti. Questo documento si concentra sulle tecniche attualmente disponibili per i produttori/veterinari e contiene una sintesi delle informazioni scientifiche più avanzate su questo argomento. Il risultato è una raccolta di istruzioni pratiche sul "perché" e sul "quando" utilizzare ciascuno degli strumenti disponibili e, infine, su come interpretare i risultati. Diverse tecniche attualmente disponibili solo in ambito scientifico, ad esempio la PCR quantitativa, l'amplificazione isotermica mediata da loop (LAMP), la PCR digitale a gocce (ddPCR) e il sequenziamento di prossima generazione con codice a barre del nemabioma, non rientrano nell'ambito di questo documento.